Carteggi Letterari - critica e dintorni
1.2
nell’avversione fredda dell’inverno
con troppo vuoto interno da riempire
ogni segno di noi viene a svanirsi
comparse in una rappresentazione
tutto procede come da copione
queste parole sono una prigione
il lato oscuro della libertà
vana sacrale gioia di silenzio
taciuto in una lingua ombrosa e ruvida
immobile e porosa pietra aspra
i giorni bruceranno come strade
di terre conquistate nel sospendersi
del nostro tempo sospirato e perso
cerchio chiuso che gira senza verso
2.2
Il buio è l’abitudine di perdersi, visione non emersa, accumulando vuoti progressivi,
anonime e astigmatiche spirali, reali che collassano se stesse, nel torcersi concentriche.
I suoni sullo sfondo sono vortici, sfregiati dalle raffiche di luce, compongono la notte come è fatta,
nel suo regno vacante, disegno senza genesi, alieno novilunio, in nebulosa nemesi,
precipitato verso il proprio nucleo, per crolli verticali in un cratere enorme, in cui ogni voce affonda,
e si deforma…
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