#3 il vecchio salice

Non sono certo che fosse un sogno. Ci sono stati di coscienza illuminati dalla grazia in cui la consapevolezza di sé si perde e trasmigra oltre le grida del presente, al di là dell’orizzonte. C’era un tronco attorcigliato di radici rugose, mi è impossibile dire precisamente quale fosse il numero esatto delle sue braccia, alcune forti, altre esili appena ingemmate. Le foglie come piume, le radici come grosse cosce muscolose, salde, pronte allo scatto come le gambe di un atleta immobile sulla pista in attesa dello sparo. Continua a leggere…

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