Mese: giugno 2014

Carteggio XIV: “regret”, lettera a un poeta
Carteggi Letterari - critica e dintorni
Caro *******,
in questi giorni sto poco bene e faccio molta fatica a stare dietro alle cose. Ho letto le tue riserve e le motivazioni per le quali non gradisci essere annoverato tra i poeti siciliani di cui Carteggi letterari si occupa al fine di tracciarne una mappatura dal secolo da poco conclusosi ai nostri giorni, e se ne avrai voglia e tempo mi piacerebbe provare a ragionarci ancora insieme senza pregiudizi, al fine di costruire un confronto nel dialogo. L’essere siciliano non è né deve essere una limitazione d’etichetta, né tantomeno una collocazione meramente geografica per nascita, bensì è – indipendentemente dagli slanci maturati nel tempo, nei rifiuti e nei necessari distacchi -, un essenziale punto di origine e identità da cui scegliere il proprio cammino. Noi tutti siamo il risultato del percorso che, in parte per destino e in parte per cognizione di causa, riusciamo a delineare e…
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Era farsi
L’olivo (di Guido Ballo)
Carteggi Letterari - critica e dintorni
L’olivo di Sicilia elàifa elàia
olìvum sui declivi foglie lievi
che fremono al vento elàion
lèios òleum si contorce al
sole nel tronco nei rami
con nodi antichi àlev per dare
tutto di sé elàia olìvum.
Guido Ballo, poeta, critico d’arte e letterario, è stato un protagonista del Novecento artistico. Nato ad Adrano (CT) nel 1914, il suo percorso di uomo di cultura è in gran parte segnato dalla presenza di Milano, dove visse dal 1939 e dove si legò ad artisti come Arnaldo Pomodoro e Lucio Fontana ed a poeti come Vittorio Sereni e Giovanni Raboni (e dove scomparve nel 2010). Docente all’Accademia di Brera di Milano, fu un grande innovatore nell’arte e nella poesia. Curò grandi mostre (quelle dedicate a Boccioni, Fontana, Munch e “Le origini dell’astrattismo”) e fu autore di diversi volumi…
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Cinzia Messina: 2 testi da “Sopra la mia casa ovviamente la luna”, Città del sole, Reggio Calabria, 2005
Carteggi Letterari - critica e dintorni
Proponiamo alcuni inediti di Cinzia Messina, poetessa nata a Reggio Calabria nel 1958. Ha studiato teatro al Laboratorio dell’attore di Milano e ha partecipato a stage teatrali internazionali con Lidsay Kemp e Jango Edwards. Ha recitato in varie compagnie teatrali quali “Il Teatro Calabria” ed “Il Rombo” di Reggio Calabria e la compagnia teatrale “Giovenale” di Milano. Ha pubblicato i suoi versi su Malvagia, rivista letteraria di cui è stata redattrice.
Tempeste di respiri usati,
rincorsa.
Non dimentico.
L’odore delle calle,
la mano di Renoir.
Potrei continuare …
Il ponte ed il bavero alto,
i bicchieri, i fuochi,
il cielo strappato sulle labbra,
il ritorno dai campi,
l’umida voce che accoglie.
Ingombro d’aria.
Non dimentico…
La pelle assolata dentro.
La tovaglia e le briciole.
Rumori affissi ai muri
Senza che nessuno
legga.
°
A EMILY DICKINSON
Dove hai preso il blu,
da quale sorso,
da…
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Carteggio XIII : scommessa, nodo e passaggio, nella poesia (di Enrico De Lea)
Carteggi Letterari - critica e dintorni
Ripropongo, con qualche “correzione di tiro” e con qualche decisiva modifica, alcune mie riflessioni, apparse in una precedente nota sul mio blog.
La creazione poetica rappresenta sicuramente la parte più viva, vivace, ricca di presenze, fertile di intuizioni, della letteratura contemporanea, e non solo in Italia. Noi in particolare soffriamo, oltre che della perdita di nomi come Raboni, Luzi, Sanguineti, Zanzotto, Giudici e, in ogni caso, sia dal punto di vista simbolico che materiale, della cancellazione del poeta come figura pubblica, del suo ruolo “sociale” (cancellazione “consacrata”, ab origine, dall’assassinio di Pasolini), altresì, del sempre maggiore peso – proprio nel senso mercantile, come i “pesi” delle vecchie stadere o bilance – del sistema dei media, che ha scelto “senza scegliere”, in qualche modo ratificando il linguaggio del “cantautore” come unico linguaggio “poetico” ammissibile, linguaggio piano, comunicativo, che non pone problemi, che, in fondo, rassicura, nelle scelte estetiche, formali e…
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Per il week-end: La lingua italiana II
Carteggi Letterari - critica e dintorni
A ciascun’alma presa e gentil core
nel cui cospetto ven lo dir presente,
in ciò che mi rescrivan suo parvente,
salute in lor segnor, cioè Amore.
Già eran quasi che atterzate l’ore
del tempo che onne stella n’è lucente,
quando m’apparve Amor subitamente,
cui essenza membrar mi dà orrore.
Allegro mi sembrava Amor tenendo
meo core in mano, e ne le braccia avea
madonna involta in un drappo dormendo.
Poi la svegliava, e d’esto core ardendo
lei paventosa umilmente pascea:
appresso gir lo ne vedea piangendo.
[Vita Nuova, III, 10-12]
prima che vegna la prima vivanda voglio mostrare come mangiare si dee
Voi che ‘ntendendo il terzo ciel movete,
udite il ragionar ch’è nel mio core,
ch’io nol so dire altrui, sì mi par novo.
El ciel che segue lo vostro valore,
gentili creature che voi sete,
mi tragge ne lo stato ov’io mi trovo.
Onde ‘l parlar…
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Abbonato al programma delle nuvole – reading
[object HTMLTextAreaElement]
intonAzioni
Anna Maria Salvini
Ciò che ti è caro muore, ciò che muore
ti è caro, se qualcosa ti è caro,
è perchè muore.
Valerio Magrelli
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Una prosa inedita di Giampaolo De Pietro
Carteggi Letterari - critica e dintorni
Aspettando il 6 giugno e la presentazione (alla Libreria Colapesce di Messina) della sua ultima raccolta di poesie Abbonato al programma delle nuvole (L’arcolaio, 2013), pubblichiamo una prosa inedita di Giampaolo De Pietro. Buona lettura.
Tenere il momento
Al tendere del giorno le luci erano spente. La sera invece no. La ragazza in cammino appoggiava i gomiti sul piccolo sospendere dei pensieri, ma non vi faceva tanto caso, non era stanca né in ordine con le proprie fatiche di fine pomeriggio. Il ragazzo era sospeso, invece, tra il mattino precedente e quello successivo. Stanco, ma piovoso. Lei sorprendendosi della stagione in prospettiva, sembrava attenderlo, come per l’istante stesso del non aspettarselo, quello autonomo e a qualunque costo raggiungibile, sia quel che sia. Lui ne avrebbe fatto più un segmento di intelligenza, che di pazienza e virtù asserite per tanto spazio di campo. L’azione scivolava a mezzogiorno, dove…
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