Carteggi Letterari - critica e dintorni
“Avanti, avanti, avanti, signori! E voi, gaie signore,
entrate nel serraglio, avanti, avanti!
Vi potrete ammirar, con freddo orrore
o con ardente voluttà, la Bestia
senz’anima che il nostro genio doma.”
(Frank Wedeking, Lo spirito della terra)
Con queste parole si apre lo spettacolo teatrale di Marika Pugliatti, autrice, attrice e regista teatrale messinese, che con coraggio e presenza scenica senza pari, scandaglia e mente a nudo la dualità dell’essere umano, il profondo attrito tra tutto ciò che in lui viene comunemente riconosciuto come bello, socialmente presentabile, e tutto ciò che diversamente ne costituisce la vergogna, la parte più nascosta, non opportuna: la sua verità animale, la Bestia.
Senza scomodare Dante, parlando di Bestia, dualità, “incomunicabilità” e conseguente scoperta – qui sublime e rabbiosa – dell’unica reale e possibile condizione umana, la sua solitudine, oltre ai testi scelti e riadattati (dirò meglio “riscritti”) dalla stessa Marika Pugliatti…
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