Il cerchio d’ombra – di Ugo Reale, introduzione di Giorgio Caproni. Ed. Guanda 1979

Carteggi Letterari - critica e dintorni

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Ugo Reale pubblicò la sua prima plaquette di versi, Ritorni, nel 1952, quando ancora le esche del neorealismo tentavano più d’un avannotto della poesia. Ma va detto subito che, nonostante il dato anagrafico, egli seppe decisamente distinguersi da quel clima – o in quel clima – per una tutta sua immediatezza (e pacatezza) di linguaggio, che semmai in quel già lontano esordio pareva avvicinarlo, magari attraverso il filtro ungarettiano, a certo prosciugato crepuscolarismo (Sbarbaro, meglio che Corazzini), nel senso più costruttivo di radicale opposizione al gesto e all’enfasi.
A Ritorni seguirono nel 1959 Una piccola storia e, nel 1971, Un’altra misura. Ma se la tematica è andata nel tempo ampliandosi e approfondendosi con conseguente crescita delle risorse stilistiche, quella felice vocazione di fondo, portata a soluzioni sempre più stringenti e personali anche in direzione sociale, è rimasta.
La parola s’è mantenuta volontariamente quotidiana

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